Tre giovedì fa, io e Luca abbiamo iniziato a dipingere su un cartoncino di dimensioni più grandi del normale foglio.
Il lavoro è stato realizzato prendendo un asciugamano, che non serviva più, gli abbiamo passato sopra il colore nero, Luca lo ha posato sopra il cartone e l'ha pressato.
Questo lavoro è stato ripetuto per due volte.
Si potevano notare i segni che ha lasciato il bordo dell'asciugamano e i segni della trama della tessitura dell'asciugamano: sembravano tante palline.
Poi abbiamo preso dei fili, li ho immersi nei colori che si abbinavano meglio, poi li abbiamo depositati piano in modo che lasciassero dei segni strani, come una scrittura antica.
Appena finito il lavoro, Franco ci ha chiamato per aiutare Marta e Roberta, impegnate con la plastica.
Infatti, Roberta aveva portato da casa un grande foglio di plastica trasparente, con i colori abbiamo fatto delle forme rettangolari e quadrate e poi contornate con il nero, abbiamo anche spruzzato un po' d'acqua così il colore sembrava vivo.
Io, poco prima, avevo staccato la crosta che c'era sul tappo della latta del giallo e ho chiesto a Franco se la si poteva inserire sul colore giallo della plastica: lui ha detto di sì.
Quando realizzavano questi lavori c'era pure Ivan, il figlio di Franco, che ci riprendeva con la telecamera, così avremo un ricordo della pittura fatta all'elementare.
Ieri abbiamo finito di sigillare il quadro di plastica, così si impedisce di rovinarsi nel tempo e al colore di uscire.
Dopo l'abbiamo guardato ed era bello da tutte due le parti, sia davanti che dietro.
Bisognerebbe fare in modo di esporlo che si veda da tutte due le facciate, sia davanti che dietro, perché sono belle allo stesso modo.
Sembra proprio un quadro fatto da grandi.
(Giuseppe - 10 anni - 3 marzo 2001)
